Venerdì 17 Gennaio - Festa di Sant'Antonio
Ponti sul Mincio
- Dalle 17.00 Merenda del Liliano (panini con salamella e fogassin)
- Alle 18.00 gara di Duathlon: podismo+ciclismo con partenza e arrivo in Piazza Parolini
- Dalle 18.30 Apertura stand: pasta fagioli e cotiche cotechino con pearà
- Alle 19.00 Esibizione coro costabella
Asola
Alle 20.30 tradizionale accensione del FALO' DI S.ANTONIO a cura del Gruppo Seriolese
S.Pietro-Seriole, Strada per Cadimarco 74
Info: Accini Gaetano, 0376/729985
Le origini della festaDa informazioni assunte in loco la celebrazione di S. Antonio "protettore degli animali", nasce tra il 1200 e 1300 d. C. e viene celebrata iniziando con la S. Messa nella chiesa in loc. S. Pietro, al termine la benedizione dei trattori agricoli. In tutte le stalle esistevano ed in alcune ancora, nicchie con statuetta o immagine del Santo protettore, raffigurante S. Antonio fra gli animali da stalla e da cortile.
In quel giorno le nicchie venivano addobbate con fasci di rovo ed edera selvatica. Venivano accesi dei ceri in segno di gratitudine, durante la giornata celebrativa il parroco passava in tutte le stalle per la tradizionale benedizione degli animali, alla sera si procedeva al rito propiziatorio, mediante accensione del Falò; (a quei tempi era solo una catasta di legna e sterpaglie) allo scopo di allontanare le malattie infettive dagli stessi.
Svolgimento della manifestazione
Al mattino viene celebrata la S. Messa in località S.Pietro, alla sera verso le ore 20,30, viene acceso il tradizionale "FALO'"; trattasi di impalcature costituita da un albero di alto fusto di essenza Platano, di altezza dai 18,00/20,00 mt. che tradizionalmente dove essere "rubato" all'apice dello stesso veniva issato un pupazzo in stoffa e riempito di paglia con le somiglianze di "Vecchia" (rappresentante anno agricolo che stava per morire), intorno all'albero viene allestita un'impalcatura portante con altri tronchi più piccoli legati tra di loro a " mo di palafitta", il tutto ricoperto a forma piramidale da fascine di legna, paglia, rovi e sterpaglie (Vedi fotocopie di fotogrammi allegati).
Il significato di questa tradizione, come detto in precedenza ha lo scopo di allontanare le malattie infettiva dagli animali e con la morte del "vecchio" anno agricolo, un buon auspicio per quello "nuovo".
La giornata si conclude per gli organizzatori con cena a base di salamelle di suino, vino caldo e con la tradizionale torta "Sbrisolona", cose che vengono offerte anche ai partecipanti.
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